3.000 ANNI DI GIOCHI

MUSEO ETRUSCO

Sabato 24 Gennaio 2026 – ore 17:00

Scadenza opzione: 7 Gennaio 2026

In occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, la Fondazione Luigi Rovati dedica una grande esposizione alla storia, ai protagonisti e ai valori dei giochi atletici, dall’antichità a oggi. Realizzata in coproduzione con il Museo Olimpico e il Musée cantonal d’archéologie et d’histoire (entrambi situati in Svizzera, nella città di Losanna), la mostra è curata da Anne-Cécile Jaccard e Patricia Reymond (Museo Olimpico), Giulio Paolucci (Fondazione Luigi Rovati) e Lionel Pernet (Musée cantonal d’archéologie et d’histoire).
Il percorso espositivo intreccia mondo antico e contemporaneo per raccontare come l’ideale olimpico abbia attraversato i secoli restando fedele ai suoi valori fondanti. Dalla Grecia, dove i giochi celebravano la pace e l’unità tra le città, alla visione educativa di Pierre de Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, emergono i principi di pace, inclusione, eccellenza e rispetto che ancora oggi animano lo spirito olimpico. Organizzata in cinque sezioni tematiche, la mostra crea un’inusuale relazione tra reperti antichi e oggetti che appartengono ai moderni Giochi Olimpici, svelando i legami che uniscono sport, arte e spiritualità.
Tra i prestiti più significativi figurano reperti greci, etruschi e romani provenienti dalla Fondazione Luigi Rovati, dal Musée cantonal d’archéologie et d’histoire (Losanna), dai Musei Vaticani, dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e da altre importanti istituzioni italiane.
Per la prima volta in Italia viene presentata al pubblico fuori dal Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia la Tomba delle Olimpiadi (530–520 a.C.), eccezionale testimonianza figurativa dei giochi atletici ed ippici etruschi, oggi di competenza del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia (PACT). Scoperta nel 1958, alla vigilia delle Olimpiadi di Roma del 1960, la tomba deve il suo nome alle scene sportive che ne decorano le pareti e offre un’occasione unica per ammirare da vicino le celebri pitture murali.
Non capiterà più, nemmeno a Tarquinia quando le pitture staccate torneranno nella loro antica dimora nella necropoli, di poter ammirare, frontalmente, queste incredibili testimonianze etrusche!