SCOZIA
WHISKY, KILT E CORNAMUSE
3 – 10 LUGLIO 2026, 8 giorni – 7 notti
Scadenza opzione: 15 Gennaio 2026
Mai commettere l’errore di definire inglese uno scozzese. Gli scozzesi hanno una nostalgia orgogliosa per l’indipendenza persa nell’antico 1296 con l’invasione inglese. Dalla resistenza di William Braveheart Wallace una linea di fierezza attraversa i dolci declivi verdi solcati dal Tweed delle Lowlands, le aspre coste delle isole Orcadi e le montagne coperte d’erica delle Highlands. Alba, la Scozia indipendente, non è uscita dalle urne del recente referendum, ma è viva nei cuori impavidi.
1° giorno, venerdì 3 luglio 2026: Milano Bergamo > Edimburgo > Glasgow
Ritrovo dei signori partecipanti in mattinata all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, disbrigo delle formalità d’imbarco e doganali e partenza con volo low cost Ryanair FR 3645 delle 11h15 per Edimburgo. Pranzo libero a bordo. All’arrivo, previsto alle 12h50 locali, dopo 2h35’ di volo, trasferimento in bus privato a Glasgow (63 Km, 45’) e visita panoramica della città. Al termine sistemazione nelle camere riservate e cena.
2° giorno, sabato 4 luglio 2026: Glasgow > Culzean > Glasgow
Prima colazione e cena. Mattinata dedicata alla visita del Castello e dei giardini di Culzean (80 Km, 1h15’), storica residenza situata su una scogliera con vista sul fiordo di Clyde. Rientro a Glasgow (80 Km, 1h15’) e visita della città con ingresso alla cattedrale. Rientro in hotel per la cena.
Culzean. Il castello si affaccia su una scogliera della costa sud-occidentale della Scozia, tra boschi fitti e il profilo lontano dell’isola di Arran che emerge dall’oceano come una visione. Il castello, costruito tra il 1777 e il 1792 su un precedente fortilizio medievale, fu trasformato in una sontuosa residenza neoclassica dall’architetto Robert Adam per la famiglia Kennedy, una delle più antiche e influenti casate scozzesi. L’impianto architettonico unisce eleganza e teatralità, con scalinate elicoidali, colonne scenografiche e sale che si aprono su viste vertiginose. Oggi proprietà del National Trust for Scotland, Culzean è molto più di un castello da cartolina, è un luogo dove la storia aristocratica scozzese si intreccia con la natura selvaggia, in un equilibrio raro tra potere e paesaggio.
Attorno al castello si estende un parco di oltre 240 ettari, tra giardini ornamentali, serre vittoriane, grotte marine e sentieri che si perdono tra le querce.
Glasgow. Glasgow si estende lungo il fiume Clyde, nella Scozia occidentale, in una valle modellata dal tempo e dal lavoro. Un tempo piccolo insediamento religioso, divenne dal XVIII secolo uno dei principali centri industriali d’Europa, simbolo della rivoluzione industriale e del potere manifatturiero britannico. I cantieri navali, dai quali sono uscite la Queen Mary e il Royal Yacht Britannia, le fonderie e le fabbriche trasformarono la città in una metropoli moderna, ma anche in teatro di disuguaglianze e lotte sociali, che ancora oggi segnano la sua identità.
La città ha il classico clima scozzese con piogge molto frequenti e frequenti cambiamenti nel corso della stessa giornata, con alternanza di pioggia e ampie schiarite, ma, oltre il grigio del cielo e delle sue architetture vittoriane, Glasgow rivela una straordinaria energia creativa.
La città negli ultimi anni si è trasformata in una città elegante e nel 1990, grazie ai suoi numerosi musei, come il Kelvingrove, il Burrell, il GOMA, la Mc Lellan, è stata nominata città europea della cultura. La Glasgow contemporanea è un contrappunto serrato tra il retaggio operaio e un’energica vitalità urbana, visibile nei quartieri riconvertiti, nella vita universitaria, nei murales, nei teatri e nelle sale da concerto.
La guida Lonely PlanetTM include la statua del Duca di Wellington tra i dieci monumenti più strani del mondo e la Willow Tea Room di Charles Rennie Mackintosh tra le dieci icone dell’Art Nouveau.
3° giorno, domenica 5 luglio 2026: Glasgow > Fort Augustus > Loch Ness > Urquhart > Inverness
Prima colazione e cena. Partenza verso le Highlands con sosta a Fort Augustus (224 Km, 3h30’) per vedere le chiuse sul canale di Caledonia. Imbarco per una piccola crociera sul Loch Ness alla ricerca del leggendario mostro e per la visita alle rovine del Castello di Urquhart. Proseguimento per Inverness (29 Km, 45’), discesa in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.
Fort Augustus. Il villaggio, il cui nome gaelico è Cill Chuimein, fu rinominato Fort Augustus dopo la Rivolta Giacobita del 1715, quando il generale Wade vi costruì un forte in onore del Duca di Cumberland, Guglielmo Augusto di Hannover.
A Fort Augustus si trova una delle opere ingegneristiche più affascinanti della Scozia, le chiuse a cascata del Canale di Caledonia, che permettono alle imbarcazioni di salire e scendere tra il lago e il canale e sono ancora manovrate a mano.
Loch Ness. Nessuna vacanza in Scozia è completa senza una visita al lago di Loch Ness . Più di 20 Km di lunghezza, 1,5 Km di larghezza e 700 m di profondità, il Loch Ness è il lago più grande della Scozia.
Non esiste alcuna prova dell’esistenza di Nessie, il Mostro di Loch Ness, la creatura leggendaria che vivrebbe nel lago. Le foto che lo ritrarrebbero non sono ritenute significative dal punto di vista scientifico.
Il primo avvistamento del mostro lacustre risale al 565, quando il monaco irlandese San Colombano descrisse il funerale di un pescatore assalito e ucciso da una selvaggia bestia marina, uscita strisciando dalle acque del lago. Gli ultimi avvistamenti sono del 2007 quando Gordon Holmes ha filmato una sagoma nuotare nel lago e dell’agosto 2009.
L’ipotesi che riscuote più successo fra i sostenitori dell’esistenza del mostro, seppur stravagante, è che si tratti di un plesiosauro o un elasmosauro sopravvissuti in qualche modo all’estinzione.
Gli scettici e la comunità scientifica, poiché nessun ritrovamento di tracce o resti animali, è stato mai documentato al di sopra di ogni ragionevole dubbio e perché la catena alimentare di un lago relativamente piccolo come il Loch Ness non potrebbe sostenere la vita di una famiglia di predatori di così grandi dimensioni, semplicemente pensano che il mostro non esista.
La guida Lonely PlanetTM include il Loch Ness, con il suo mostro, tra i dieci luoghi più misteriosi del mondo.
Urquhart. Il castello di Urquhart domina un promontorio erboso che si protende nel Loch Ness, nel cuore delle Highlands scozzesi, tra Inverness e Fort Augustus. Le sue rovine, affacciate sulle acque oscure e leggendarie del lago, compongono una delle immagini più iconiche della Scozia. Le prime fortificazioni risalgono forse all’Alto Medioevo, ma è nel XIII secolo che Urquhart assunse un ruolo strategico nelle lotte tra clan e nella difesa contro le incursioni inglesi. Passato di mano più volte durante le guerre d’indipendenza scozzesi, fu infine abbandonato nel XVII secolo, fatto saltare per evitare che cadesse in mano ai Giacobiti e lasciato crollare lentamente nel silenzio.
Oggi, i resti delle torri, delle mura e delle sale si stagliano contro il paesaggio drammatico del lago, spesso avvolti da nebbie o illuminati da una luce radente. Nonostante la sua rovina, Urquhart conserva una forza evocativa rara, simbolo di una Scozia ancestrale, e punto di osservazione privilegiato per chi si aspetta, tra leggenda e verità, un’apparizione di Nessie.
Inverness. In gaelico Inbhir Nis, la città, capitale non ufficiale del Nord, è il punto d’incontro tra la dolcezza costiera e la severità del nord remoto. Inverness fu spettatrice delle tensioni tra clan rivali, delle campagne giacobite e della battaglia di Culloden, che nel 1746 segnò la fine del sistema clanico e il tramonto di un mondo con la fine dell’indipendenza della Scozia e l’annessione di fatto al Regno Unito.
La città moderna è dinamica, ma conserva un cuore raccolto, con il mercato coperto, la cattedrale gotica, le rive alberate del Ness e i ponti sospesi che raccontano di una dimensione vivibile e accogliente.
A Balnain House si può imparare tutto sulla tradizionale musica gaelica, oltre a una mostra permanente, ci sono insegnanti per suonare gli strumenti tradizionali, come il fiddle, l’arpa e il whistle.
4° giorno, lunedì 6 luglio 2026: Inverness > Dunrobin > Inverness
Prima colazione e cena. Partenza per Dunrobin e visita al Castello, in stile rinascimentale francese. Nel pomeriggio visita a una distilleria di whisky con degustazione e rientro a Inverness al termine. Cena.
Dunrobin. Il più maestoso tra le residenze dell’area e il più antico dei castelli non più usati come abitazione. Le sue origini risalgono al medioevo ma la maggior parte della costruzione attuale è opera di Sir Charles Barry, l’architetto del Palazzo di Westminster a Londra. Esternamente il castello presenta elementi ispirati al lavoro dell’architetto francese Viollet-le-Duc, come il tetto piramidale sopra l’ingresso principale. L’influenza francese si estende ai giardini, completati nel 1850 prendendo ispirazione dai giardini di Versailles.
Whisky. In Scozia il whisky, o uisge beatha in gaelico, dal latino aqua vitæ, è più di una bevanda, è una sintesi liquida del suo paesaggio, del suo clima e della sua memoria. Distillato da cereali, acqua pura e tempo, il whisky scozzese nasce da processi pazienti, spesso artigianali, che si ripetono da secoli con poche variazioni. Ogni regione ne offre una declinazione distinta, torbato e affumicato a Islay, morbido e fruttato nello Speyside, robusto e minerale nelle Highlands. I fiumi limpidi, l’aria salmastra, le botti di rovere, tutto contribuisce a modellarne il carattere.
Il single malt whisky è distillato di solo orzo, mentre il blended è ottenuto dalla miscelazione di whisky di cereali tra loro o con whisky di malto.
La produzione commerciale del whisky risale al XV secolo, tradizionalmente al 1494, attribuita allo speziale John Cor e ai monaci dell’abbazia di Lindores nel Fife.
Il whisky viene fatto maturare da un minimo di due fino a oltre vent’anni in botti, di solito di rovere, precedentemente impiegate per l’invecchiamento di bourbon o sherry, che ne trasportano gli aromi impregnati nella loro anima legnosa.
Le distillerie, sparse tra valli, isole e coste, sono luoghi dove il tempo si misura in decenni. Alcune sono entrate nel mito, altre restano piccoli templi nascosti.
5° giorno, martedì 7 luglio 2026: Inverness > Elgin > Aberdeen
Prima colazione e cena. Al mattino partenza per Elgin (70 Km, 1h30’), piccola cittadina rinomata per la sua ricca storia, e l’architettura. Visita al centro storico e alle rovine della sua cattedrale. Proseguimento per Aberdeen (105 Km, 2h), conosciuta come la città del granito per i suoi caratteristici edifici in pietra grigia. Visita panoramica e sistemazione nelle camere riservate in hotel. Cena.
Elgin. Elgin sorge nel Moray, tra le colline del nord-est scozzese, in un paesaggio quieto di pascoli e brughiere. All’inizio del XI secolo vi fu costruito un castello a servizio della riserva di caccia dei primi sovrani scozzesi, in particolare per il controverso Macbeth.
Un tempo città reale e centro ecclesiastico di primo piano, Elgin conserva le imponenti rovine della cattedrale gotica del XIII secolo, mutilata dalle guerre religiose. Le sue arcate spezzate dominano ancora il centro urbano, segno di un passato perduto ma non dimenticato.
Aberdeen. Aberdeen si affaccia sul Mare del Nord, nel punto in cui i fiumi Dee e Don incontrano l’Atlantico, tra spiagge battute dal vento e porti industriali. Detta città di granito per la severa pietra grigia che ne riveste gli edifici, le cui inclusioni di mica scintillano nei rari, ma abbaglianti, giorni di sole.
Fondata come borgo peschereccio e centro monastico, fu poi porto strategico e cuore dell’industria petrolifera del Mare del Nord, trasformandosi nel secondo dopoguerra in una delle città più prospere della Scozia. La Old Aberdeen conserva ancora un impianto medievale, con la cattedrale di St Machar e l’università fondata nel 1495. Aberdeen è famosa per i suoi magnifici parchi e giardini, e per le sue esposizioni di fiori. Ogni anno, nel parco di Hazelhead si tengono gli Highland Games.
All’estremità orientale del porto di Aberdeen si trova Footdee, un antico villaggio di pescatori oggi trasformato in piccolo quartiere bohemien.
6° giorno, mercoledì 8 luglio 2026: Aberdeen > Dunnottar > Pitlochry > Perth
Prima colazione e cena. Partenza per ammirare le rovine del Castello di Dunnottar (30 Km, 30’), una delle fortezze medievali più iconiche della Scozia situato su uno strapiombo appena a sud di Stonehaven. Proseguimento verso Pitlochry (131 Km, 2h), immerso nel cuore dell’Highland Perthshire e al termine arrivo a Perth (44 Km, 1h). Sistemazione nelle camere riservate e cena.
Stonehaven. Nei dintorni di Stonehaven, su uno sperone roccioso a picco sulla Tornyhive Bay, a circa 50 m d’altezza, si trovano le rovine del castello di Dunnottar. Isolato dal resto del mondo da ripide scogliere e da un unico sentiero d’accesso, appare come una fortezza sospesa tra cielo e mare, plasmata dal vento e dalle tempeste.
Nel 1652 il forte fu espugnato delle truppe di Oliver Cromwell, deciso a impadronirsi dei gioielli della corona e delle carte private di Carlo II che vi erano state trasferiti dal castello di Edimburgo.
Nel castello di Dunnottar Franco Zeffirelli ha ambientato la sua versione cinematografica dell’Amleto con Mel Gibson e Glenn Close.
Pitlochry. Pitlochry si adagia tra le colline boscose del Perthshire, nel cuore delle Highlands centrali, lungo le rive tranquille del fiume Tummel. Avvolta da foreste di betulle e pini, la cittadina divenne popolare nel XIX secolo grazie alla visita della regina Vittoria, che ne fece una delle prime destinazioni turistiche della Scozia. L’arrivo della ferrovia trasformò il piccolo insediamento rurale in un raffinato centro di villeggiatura, con eleganti case vittoriane, giardini curati e ponti in ferro battuto.
Oggi Pitlochry unisce la quiete del paesaggio scozzese a un’anima culturale vivace: il suo teatro sul fiume, immerso nella natura, ospita ogni anno stagioni di prosa e musica. Lungo la diga idroelettrica costruita nel dopoguerra, una scala per salmoni permette di osservare la risalita dei pesci durante la migrazione. In città vi sono due distillerie, Edradour, 3 addetti, la più piccola di Scozia, che produce solo 12 botti di whisky alla settimana, e Blair Athol, del 1798. Altre distillerie si trovano nei dintorni.
Perth. Storicamente, conosciuta come Saint Johnstown, fu capitale della Scozia fino al 1452. A Perth si trova l’Abbazia di Scone, che ospitava la Stone of Destiny, la leggendaria pietra del Destino sulla quale avrebbe giaciuto il profeta Giacobbe e sulla quale sulla quale furono incoronati i sovrani scozzesi da Kenneth I di Scozia a Carlo II. La mitica pietra in arenaria rossa fu trafugata da Edoardo I nel 1296 e trasportata a Londra, dove fu collocata sotto il trono delle incoronazioni nell’Abbazia di Westminster. La pietra ha fatto ritorno in Scozia solo nel 1996, ed è ora custodita al castello di Edimburgo.
7° giorno, giovedì 9 luglio 2026: Perth > Stirling > Edimburgo
Prima colazione e cena. Partenza per Stirling (60 Km, 1h) e visita al Castello, uno dei siti più importanti della Scozia. Proseguimento per Edimburgo (58 Km, 1h15’) e visita della città con il castello, il Royal Mile, e gli esterni del palazzo di Holyrood. Trasferimento in hotel, sistemazione nelle camere riservate e cena.
Stirling. Fu capitale del Regno di Scozia e residenza degli Stuart tra il XV e il XVII secolo.
La città, dal gradevole centro storico, che si sviluppa intorno all’imponente castello medievale situato sulla sommità di una collina fu teatro di due importanti episodi storici, la battaglia del ponte di Stirling del 1297 nella quale William Wallace Braveheart sconfisse gli inglesi, e la battaglia di Bannockburn del 1314 dove fu Robert the Bruce a infliggere agli inglesi una nuova cocente disfatta.
Ai piedi del castello si trova il King’s knot, sito architettonico-botanico voluto da Carlo I nel 1628 per ospitare giochi e tornei cavallereschi.
Edimburgo. In gaelico scozzese Dùn Èideann, capitale della Scozia dal 1437 e sede del nuovo parlamento scozzese dal 1999. La città è situata sulla costa orientale della Scozia e sulla riva meridionale del Firth of Forth.
Il centro storico di Edimburgo è diviso a metà da Princes Street e dagli omonimi giardini. Nella parte meridionale il panorama è dominato dal Castello di Edimburgo e dalle costruzioni della Old Town mentre sulla parte settentrionale si affaccia la New Town.
La Old Town conserva la sua struttura medievale nonché molti edifici risalenti all’epoca della Riforma Protestante che si affacciano sulla via principale detta Royal Mile che collega il castello di Edimburgo con l’Holyrood Palace e l’omonima abbazia in rovina e su cui affacciano numerosi edifici pubblici tra cui la Cattedrale di Sant’Egidio, il vecchio Parliament House e il nuovo parlamento scozzese.
La New Town, che affaccia su Princes Street, venne costruita verso dalla fine del XVIII secolo. Da allora si è ingrandita, ma il nucleo originale rimane un mirabile esempio di architettura e urbanistica dell’epoca georgiana.
Nel Castello di Edimburgo, dalla magnifica struttura medievale, sono esposti i gioielli della corona, con la spada cerimoniale e lo scettro. Nella stessa stanza è esposta anche la pietra del destino dove venivano incoronati i reali scozzesi.
8° giorno, venerdì 10 luglio 2026: Edimburgo > Milano Bergamo
Prima colazione. Mattinata a disposizione per il completamento delle visite individuali e nel pomeriggio trasferimento in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo low cost Ryanair FR 3658 delle 18h50 per Milano Bergamo. L’arrivo a Orio al Serio è previsto alle 22h20 locali, dopo 2h30’ di volo.